I 10 neopro’ più attesi del 2020
Andiamo a scoprire i nostri 10 Neoprofessionisti più attesi del 2020 a livello internazionale. L’anno appena iniziato sarà per molti corridori, quasi 150, una svolta nella propria carriera, con la possibilità di fare il proprio debutto in formazioni professionistiche (WorldTour e Professional). All’interno del lungo elenco di corridori, SpazioCiclismo ha dunque effettuato la sua consueta selezione che vi proporremo nel corso di questa prima settimana intera del nuovo anno. La classifica, come sempre, andrà a ritroso, risalendo giorno dopo giorno dalla decima alla prima posizione, fino a concludersi domenica. La nostra graduatoria tiene conto di un lungo ragionamento interno, che ha visto tutti i nostri redattori proporre la propria top 10, e non è necessariamente ed esclusivamente basata sui risultati ottenuti.
1. Tobias Foss (Jumbo-Visma)
Vincitore del Tour de l’Avenir al termine di dieci tappe in cui ha concluso ben otto volte nei primi dieci di giornata, nell’arco dlela stagione si è spesso fatto notare ai vertici nei momenti importanti, piazzandosi in alcune delle corse internazionali più importanti come Liegi-Bastogne-Liegi, Gand – Wvelgem e Mondiale di categoria. Corridore completo, buon cronoman e scalatore, ha mostrato di potersela cavare anche contro i professionisti, come dimostrano i buoni piazzamenti a Volta ao Alentejo e Giro di Slovenia, dove già la scorsa stagione chiuse sesto, in mezzo a corridori affermati. La sua è stata una crescita costante e regolare e il prossimo anno potrebbe rivelarsi una pedina importante nell’evoluzione di una squadra sempre più incentrata sui grandi giri.
2. Quin Simmons (Trek-Segafredo)
13 vittorie in 17 giorni. Sono questi gli eccezionali numeri del 18enne statunitense al termine di un 2019 di altissimo livello, concluso con il trionfo iridato nello Yorkshire, conquistando la prova in linea con un bellissimo assolo di oltre trenta chilometri pochi giorni dopo il quarto posto nella crono. Classe 2001, a 18 anni si è ritrovato al centro del CicloMercato con molte squadre interessate a farlo passare professionista, compiendo il grande salto anche prima rispetto a Remco Evenepoel, del quale ha saputo emulare le gesta tra gli juniores. Inutile paragonarli, son corridori diversi, ma come il belga ha sorvolato la sua categoria e si presenta con grandi aspettative. Potente passista, pur essendo anche veloce e resistente, può diventare un grande corridore da classiche. Vedremo se potrà trovare già da quest’anno i primi risultati di prestigio.
3. Camilo Ardila (UAE Team Emirates)
Il ciclismo colombiano continua a sfornare giovani talenti e l’UAE Team Emirates non si è fatto scappare il 20enne Camilo Ardila, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Under 23. Talento cristallino del quale si sa ancora relativamente poco, è esploso l’anno scorso tra Vuelta a Colombia e Giro d’Italia giovanili. Nella corsa italiana ha assolutamente stupito, dominando in lungo in largo appena la strada saliva. La squadra emiratina, in fase di cambiamento generazionale e già andata a segno con l’ingaggio di Pogacar, ci riprova con questo scalatore che sembra potersi ritagliare uno spazio importante. Anche se il condizionale è d’obbligo quando si tratta dei corridori sudamericani, ai quali capita a volte di essere discontinui.
4. Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick-Step)
In un periodo storico in cui si faticano a trovare giovani scalatori italiani di alto livello, Andrea Bagioli rappresenta un prospetto decisamente sopra le righe. Il fatto che la Deceuninck-Quick-Step abbia deciso di mettere le mani fin da subito sul 20enne talento di Sondrio, ex stagista UAE e in passato anche in orbita Sky-Ineos, dà un’idea delle aspettative che sono riposte in lui da parte di tutto il movimento. Il suo 2019 è stato spettacolare tra gli Under 23, con i successi a San Vendemmiano, nella Ronde del’Isard, in una delle tappe Regina del Giro della Valle d’Aosta e, soprattutto, nel Piccolo Giro di Lombardia. Corridore agile ed esplosivo ha tutte le carte in regola per mettersi già in mostra tra i professionisti con qualche risultato interessante, anche se la partita si gioca ovviamente in prospettiva per lui e la sua squadra.
5. Nils Eekhoff (Team Sunweb)
Nettamente Campione del Mondo Under 23 soltanto per pochi minuti, ha dovuto cedere lo scettro a Samuele Battistella a causa di una squalifica per un traino in una fase precedente della corsa. Questa sfortunata circostanza non leva nulla al talento di questo neerlandese, 22 anni tra pochi giorni, corridore di grandissima prospettiva. Corridore veloce e resistente, è abile anche a cronometro, specialità nella quale ha saputo piazzarsi al settimo posto proprio ai Mondiali dello Yorkshire. Anche tra i professionisti ha già lasciato un buon segno, piazzandosi in top ten in un paio di tappe del Tour of Britain concluse in volata. Con dei mezzi tecnici e fisici del genere, in futuro potrebbe ripercorrere le orme di corridori solidi come Matteo Trentin. Intanto, vedremo se questo primo anno tra i professionisti lo vedrà già all’altezza della situazione.
6. Samuele Battistella (NTT Pro Cycling)
Samuele Battistella arriva tra i professionisti con in dote un titolo di Campione del Mondo Under 23 che ne fa di diritto uno dei giovani italiani più attesi. Si tratta di un titolo che mancava all’Italia da ben 17 anni, quando Francesco Chicchi si impose a Zolder. Si tratta di un corridore veloce e resistente che ha già fatto intravedere il proprio talento tra i professionisti chiudendo al 15° posto il Giro dell’Appennino. Nel corso del Tour de l’Avenir ha dimostrato di essere competitivo anche in salita, dando l’idea di essere un corridore completo che può ambire ad un ventaglio di corse molto ampio in prospettiva. La promozione dal farm team alla NTT gli darà l’opportunità di misurarsi già ai massimi livelli con obiettivi di primo piano.
7. Clément Champoussin (AG2R La Mondiale)
Un nuovo Romain Bardet? I paragoni sono sempre scomodi e spesso finiscono per “strozzare” i nuovi atleti che dovrebbero in qualche modo seguire le tracce di chi li ha preceduti. Il francese, 21 anni, peraltro pare avere caratteristiche tutte sue. In comune con Bardet potrà avere la leggerezza e la maglia, ovvero quella dell’AG2R, realtà con la quale è cresciuto fin da giovanissimo; per il resto, il nizzardo pare avere nelle corde la possibilità di essere grande protagonista su tutti i terreni, anche, se non soprattutto, nelle classiche di un giorno. Al netto dei risultati ottenuti da “aggregato” (anche se il nono posto al Gran Piemonte 2019 è piazzamento di altissimo profilo, vista anche la concorrenza con cui si è misurato), ha già dimostrato fondo e la capacità di tenere botta quando le corse si infiammano. In salita ha un colpo di pedale di qualità, come si è visto nelle corse di alto livello che ha affrontato con i “pari categoria” nelle stagioni precedenti. Certo, i professionisti, e il World Tour in particolare, sono un altro mondo, ma il francese, quarto nella generale del Tour de l’Avenir 2019, è davvero una bella, nuova, speranza per il ciclismo transalpino.
8. Alberto Dainese (Team Sunweb)
L’azzurro, 22 anni il prossimo marzo, sbarca nel World Tour come uno dei velocisti del futuro. Dopo due stagioni con la SEG Academy, è stato inserito nell’organico del Team Sunweb, formazione che tradizionalmente ha grande attenzione per i corridori più giovani del panorama. L’atleta di Abano Terme ha lasciato un bellissimo segno ai Campionati europei Under 23, dove si è imposto allo sprint regolando tanti altri ragazzi che ritroverà nel massimo circuito nei mesi a venire. Velocista puro, ha già timbrato il cartellino nelle corse dei “grandi” vincendo una tappa al Giro della Repubblica Ceca. In diverse altre occasioni, inoltre, ha saputo ritagliarsi il suo spazio negli ordini d’arrivo, dimostrando di non temere la battaglia ad altissime velocità degli ultimi chilometri. Il coraggio non gli manca e sembra avere anche le qualità per difendersi su percorsi nervosi e anche con qualche pietra al loro interno. Nella Sunweb versione 2020 spazio a disposizione pare essercene parecchio: a lui il compito di sfruttarlo, senza tralasciare i necessari passaggi per accumulare esperienza.
9. Ethan Hayter (Team Ineos)
Il britannico ha già fatto sapere che quest’anno punterà soprattutto sulla pista, avendo messo nel mirino ben tre ori ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Ma il talento 21enne è sicuramente uno dei più interessanti prospetti anche sulla strada, nella quale ha mostrato di saper far fruttare le qualità imparate sui velodromi. Esplosivo e potente, capace di spingere rapporti già molto potenti, appare come un corridore molto interessante dai molteplici talenti. In un’epoca in cui la multidisciplinarietà sta tornando prepotentemente a farsi valere, è sicuramente uno di coloro che nei prossimi anni può brillare in più terreni e discipline. Nella sua squadra non ci sono molti corridori con le sue caratteristiche, per cui potrebbe avere presto lo spazio necessario per cominciare a farsi vedere in prima persona, facendo al Giro d’Italia e al Tour de France quello che ha già saputo fare nei corrispettivi giovanili, vincendo tappe sia a Giro U23 che Tour de l’Avenir).
10. Binyam Girmai Hailu (Nippo Delko One Provence)
Classe 2000, il corridore eritreo è tra i corridori più precoci del panorama internazionale, tanto da essere riuscito lo scorso anno a diventare il primo duemila a vincere una corsa professionistica, beffando così il fenomeno Remco Evenepoel (peraltro era stato uno dei pochissimi a batterlo anche tra gli juniores, quando al termine di una fuga a due lo sorprese allo sprint). Dopo il successo alla Tropicale Amissa Bongo, con la maglia della sua nazionale si è ripetuto poi anche al Tour de Rwanda, ottenendo inoltre numerosi altri piazzamenti, a dimostrazione di costanza e affidabilità. Prestazioni che hanno convinto la formazione Professional transalpina ad offrirgli una importante occasione, con un ingaggio che sembra essere tutt’altro che aneddotico, con il ciclismo africano che cerca il suo primo corridore di colore in grado di conquistare traguardi di primo piano. Corridore resistente e veloce, arriva con grandi prospettive.
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sinceramente avrei visto molto in alto in questa classifica ilan van wilder, passato un po’ sotto traccia tra gli juniorer però era quasi sempre il primo al traguardo dopo Evenepoel nel 2018. l’anno scorso ha fatto importanti piazzamenti nelle corse a tappe al primo anno da u23 raggiungendo addirittura il podio al tour de l’avenir lottando contro corridori di 2 o 3 anni più grandi come tobias foss e champoussin. Per me farà molto bene con la sunweb quest’anno.
Ciao Francesco, ovviamente fare selezioni in questi casi è sempre molto difficile. Abbiamo provato a tenere conto di vari fattori nelle nostre scelte, incrociando i voti dei singoli redattori. Sicuramente Ilan Van Wilder in Sunweb potrebbe avere spazio per esprimersi anche più di altri corridori citati, così come l’età non è necessariamente un fattore determinante visto che abbiamo inserito anche corridori suoi coetanei, finanche più giovani, ma purtroppo dovendo fare delle scelte è rimasto fuori, seppur di poco, dalla top ten.